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"Uccello di fuoco" cinese inciso su sfera di cristallo di rocca |
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Onice con su inciso il volto di un indiano |
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Plinio, nel suo capolavoro "Naturalis Historia", ci spiega che le pietre preziose sono fatte per essere incise, e non per meri scopi decorativi. L'incisione sulla pietra innesca in effetti un processo di storicizzazione tale che la personalizza, nel vero senso della parola. Una gemma con inciso lo stemma di una famiglia entra di diritto a fare parte di quella famiglia, della sua tradizione, della sua storia, della sua vita. E' noto che nella Roma dei tempi di Nerone, i potenti che cadevano in disgrazia avevano ben poche alternative al suicidio. Un passo obbligato di questo triste rito era quello della rottura dei loro sigilli. Ben poca eco di questi significati resta nei vari sigilli di garanzia dell'epoca attuale; ma una firma su di un sigillo di ceralacca, con impressa in rilievo una qualche immagine, ha ancora un fascino tutto suo.
In varie occasioni abbiamo detto che l'Età della Pietra, cioè l'epoca a partire dalla quale l'uomo è stato in grado di lavorare le pietre, rappresenta il momento di stacco fra la civiltà in cui l'uomo non usava utensili, ed il sorgere delle civiltà in cui invece l'uomo era in grado di avere con la Natura un rapporto più pieno, fino a usarla per i suoi scopi, e fino ad essere in grado di rappresentarla. I graffiti rupestri che a distanza di molti millenni ci emozionano, sono stati eseguiti sfregando una pietra sulla roccia; la stessa tecnica che, più o meno, si è poi adottata per eseguire le incisioni sulle gemme. Anticamente erano comuni i sigilli cilindrici. Un cilindretto forato, con inciso un rilievo negativo, rotolando lasciava una traccia lungo tutta una striscia di cera. Le incisioni erano di tipo mitologico, religioso, allegorico, oppure riproducevano un volto od una scritta. Questa speciale manifestazione di arte figurativa, molto simile alla miniatura, porta l'attenzione verso il piccolo, fino al limite della capacità di visione senza lenti di ingrandimento. Ciò comporta uno stato d'animo ed un atteggiamento spirituale molto diverso che nel caso di arti figurative che richiedono orizzonti più vasti. Così un quadro può essere una finestra aperta su di un altro piano; una statua può essere un'intrusione materializzatasi da un'altra dimensione temporale e culturale; un monumento o un edificio di grande architettura è la ricostruzione di uno scenario ideale in cui noi possiamo passeggiare, condizionati da una atmosfera particolare, voluta dal progettista. Andando oltre, si può parlare dei grandi scenari naturali, dei paesaggi e dei tramonti, in cui il progettista si può identificare nel Grande Architetto, ma non vogliamo andare così lontano. Se osserviamo una miniatura, un sigillo, una minuscola incisione, siamo immediatamente portati ad uno stato d'animo introspettivo; d'accordo la raffinatezza e la maestria del tratto, ma l'atmosfera in cui ci si trova immersi è forte ed un poco triste, perché le ombre del tempo che passa, lasciando immutata solo l'incisione sulla pietra, ci ricordano la nostra caducità.
Esiste una civiltà che non si esprime per immagini. Ragioni religiose proibiscono ai musulmani di raffigurare volti e figure umane o rappresentanti aspetti delle divinità, per cui essi hanno trasportato la loro enorme carica espressiva nell' architettura e nella calligrafia. E cosa c'è di meglio che incidere passi del Corano sulle pietre preziose? Nelle lingue occidentali c'è stato un certo sforzo di fantasia a elaborare monogrammi sofisticati, ma sotto questo aspetto nessuno può competere con le civiltà musulmane. Le incisioni su pietra preziosa non vanno confuse con cammei di conchiglia o lavorazioni di sostanze organiche come corallo, avorio, osso, tartaruga e simili. Tali lavorazioni, pur se eseguite con maestria sulla scia di tradizioni più primitive della lavorazione delle pietre preziose, non hanno le caratteristiche di "durevolezza" delle pietre preziose, per cui non rientrano nel nostro campo di indagine. L'incisione può avvenire in altorilievo od in bassorilievo (vale a dire in "positivo" o in "negativo"). Generalmente l'altorilievo (positivo), viene eseguito per essere visto così com'è, mentre il bassorilievo (negativo), serve per dare una immagine positiva su di un sigillo di ceralacca o simili. Nell' ultimo caso, l'immagine sarà rovesciata, ed eventuali sigle si leggeranno al contrario. Esiste poi un tipo di lavorazione speciale, utilizzata in anelli per uso ecclesiale, in cui la superficie esterna è lucida (piana o cabochon), mentre all'interno è scavata un'immagine, visibile per trasparenza. Si tratta di gradevoli virtuosismi decorativi, che debbono saper tenere conto anche della deformazione anamorfica della superficie lenticolare. Gli stemmi di famiglia erano appannaggio della nobiltà dei tempi passati; oggi hanno ben poco senso, se non per un vezzo estetico, per cui chi lo stemma non ce l'ha, se lo può serenamente inventare, e può farselo incidere su di una simpatica pietra preziosa, senza spendere un patrimonio. Fra l'altro, in Italia abbiamo i più bravi incisori, per cui una pietra incisa è uno "sfizio" che vale la pena di togliersi. Naturalmente anche a questo proposito è bene fare un chiaro "distinguo": con macchine ad ultrasuoni e simili è possibile eseguire in modo automatico delle incisioni su pietra, a bassi costi e con ripetitività; è ovvio che tali lavorazioni industriali, eccellenti per articoli di bigiotteria, non hanno nulla a che fare con la gioielleria. L'ideale sono le pietre molto dure, con un pò di trasparenza. Zaffiri azzurro chiaro, zaffiri gialli, magari tagliati piatti, sono pietre che possono essere molto valorizzate con una incisione sulla tavola, e la loro durezza le preserva dall'usura per molte generazioni. |
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