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La smaltatura a fuoco
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Per decorare un oggetto, oltre alle pietre è possibile ricorrere a tecniche atte a trattenere altri materiali colorati con l'oro. Alcuni vengono incassati come fossero pietre, mentre altri, come lo smalto, vengono trattenuti in alveoli raggiungendo un elevato grado di maestria attraverso l'uso di polveri vetrose fuse.
Fin dall'epoca degli Egizi la tecnica dello smalto ha incontrato vari momenti di successo, permettendo lo sviluppo di alcune tecniche principali dovute al loro diverso tipo di effetto.
I Francesi furono grandi maestri nelle tecniche di smaltatura come pure gli Scandinavi, i Russi e i Cinesi. Per poter smaltare a fuoco un oggetto è necessario prima di tutto che il materiale di questo sia idoneo allo svolgimento di tale tecnica: oro, argento e rame soprattutto, poiché non tutti i metalli possono essere smaltati a causa della loro diversa dilatazione termica, che in fase di raffreddamento farebbe incrinare lo smalto, distaccandolo.
Se l'oggetto in questione è composto da più parti saldate tra loro, è necessario che la saldatura sia resistente alle alte temperature, adatta agli oggetti da smaltare.
In ogni modo è bene eliminare ogni eccedenza di saldatura nelle parti da smaltare, perché essa può alterare il colore dello smalto.
Lo smalto lo si trova già pronto in polvere oppure, sebbene raramente, in frammenti vetrosi che andranno ridotti in polvere finissima pestandoli in un mortaio di agata, con un pestello sempre in agata o in altro materiale che non lasci impurità. Procedere a tale operazione tenendo bagnati con acqua i grani o la polvere; per facilitare l'operazione di polverizzazione, dare un moto rotatorio alla pressione del pestello, lasciare depositare ogni tanto sul fondo lo smalto e versare l'acqua sporca di impurità del materiale grezzo; ripetere tale operazione più volte sino ad ottenere una acqua limpida. Pochi bagni, solitamente una decina, basteranno per ottenere un buon materiale, in altri casi sarà invece necessario raddoppiare. Terminata questa operazione, che dovrà essere ripetuta per tutti i colori che s'intendono adoperare (usare di volta in volta la quantità necessaria alla decora-zione dato che lo smalto una volta preparato si deteriora a contatto dell'aria), se avanza del materiale dovrà essere messo in un contenitore di vetro assente da impurità, coperto con uno strato di acqua e da un foglio di carta per le ragioni precedentemente dette. Per poter essere smaltato, l'oggetto deve avere uno spessore minimo di circa 1-1,5 mm, considerando uno scavo per l'assestatura dello smalto di circa 0,5 mm; questo dipende dal tipo di metallo e dalla dimensione della parte da smaltare. Se la smaltatura sarà sui due lati (fronte e retro) lo spessore potrà essere più fine dato che essa bilancerebbe il movimento di ondulazione della lastra. Una superficie bombè sarà più adatta, poiché si ondula meno rispetto ad una piatta mentre quest'ultima sarà più facile da smaltare e rifinire.
Al fine di avere sempre un oggetto privo di impurità (ossido, grassi, polvere, ecc.) è bene ef fettuare, a seconda dei casi e delle lavorazioni fatte, dei bagni di decappaggio con soluzioni diluite di acido ed abbondanti sciacquature con acqua corrente.