|
Per ottenere queste decorazioni, che sembrano disegni in bianco e nero tratteggiati, si adoperano degli utensili chiamati bulini. composti da una parte in metallo temperato lunga circa 12 cm. (dis. A) la cui punta ha una sezione triangolare di 3 mm. che sarà a forma di 'V' più o meno aperta a seconda del tipo di taglio voluto (dis. B). La parte terminale opposta è fissata ad un manico di legno a mezza sfera o a pera che servirà da impugnatura. Essa dovrà essere tenuta nel palmo della mano mentre il pollice e l'indice terranno la parte in metallo. La punta del bulino viene assottigliata a degradare in due punti ben precisi (dis. C) per non indebolire troppo l'estremità che avrà un'angolazione di circa 30 gradi: questo per permettere lo scarico del ricciolo dl metallo che si sarà formato sulla punta del ferro. La sezione del ferro cambia a seconda del taglio desiderato (dis. D). Su di una pietra "Arkansas" bagnata con un po' di olio, affilare la punta del bulino tenendola quasi verticalmente, di traverso rispetto alla lunghezza della pietra e a questo punto percorrerla con tratti decisi 4 - 5 volte; controllare la regolarità del triangolo formatosi sulla punta, infine levigare su carta lucida, apposita per bulini, i lati del bulino in direzione della punta. in modo datogliere la bava di metallo formatasi lateralmente. Tenendo il bulino in verticale sulla pietra, inclinarlo leggermente dalla parte dello
|
|
|
|
|
scarico e percorrere due o tre volte la pietra. Questa volta si formerà un triangolo più piccolo che permetterà di avere tratti leggerissimi. Ripassare infine sempre lateralmente con la carta lucida per togliere la bavetta dall'affilatura. Più i lati saranno lisci, meglio scorreranno nel,metallo e questo brillerà di più. E bene ripetere tale operazione più volte durante il lavoro. Una volta effettuata tale operazione, s'impugna il ferro nel palmo della mano e si spinge poi la punta nel metallo da incidere per 4-5 mm. a seconda del disegno tenendola quasi parallelo al piano; se si aumenta l'inclinazione, l'incisione risulterà più profonda. Si tenga presente che ad ogni spinta equivale un ricciolino di metallo sollevato e perciò un movimento del polso verso l'alto aiuterà a distaccarlo. Bisogna evitare di lasciare delle rimanenze poiché esse attaccherebbero dappertutto rendendo puntinata e sgradevole l'incisione. Alcune rimanenze potranno essere schiacciate con il brunitore, matita in acciaio avente una punta conica e una ricurva ad oliva lucidissime, che servirà anche a riprendere eventuali errori facendola scorrere incrociando i passaggi, sul tratto da correggere. E' sempre meglio che l'incisione avvenga ad oggetto finito data la delicatezza dei tratti. Per lavorare senza riflessi si può opacizzare l'oggetto con polvere di talco. Per ottenere un'esecuzione precisa ed accurata, preparare dapprima il disegno e riportarlo se sì può sulla superfice cosparsa leggermente di vernice "Damar", che tratterrà la matita della carta da lucido adoperata per il riporto del lato negativo del disegno. Una volta essiccata la vernice, il disegno rimarrà a disposizione dell'incisore senza dover rigirare la superficie. A lavoro ultimato la si toglie con del solvente. Il movimento del polso della mano che incide e la rotazione della lastra con l'altra aiuteranno a curvare. L'oggetto da incidere solitamente è fermato su di una base (dis. E) in legno per mezzo della pece. Si pone tale base sudi un cuscino in pelle leggermente bombato (dis. F) per facilitare i movimenti.
|
|